Il nostro primo incontro

Come molti di voi sapranno, io e Giacomo ci siamo conosciuti in un maneggio a Lerma, ma non tutti sanno che ho conosciuto prima i suoi genitori e successivamente lui, mettetevi comodi che vi racconto il nostro primo incontro visto con i miei occhi.
Torniamo indietro nel tempo, esattamente a Carnevale 2017. Paolo, un mio caro amico che ormai non è più tra noi, aveva appena trasferito i suoi cavalli nel maneggio sopra casa dei miei genitori, all’epoca vivevo ancora con loro e tutti sanno della mia passione per gli animali. Un giorno Paolo mi invita alla festa di Carnevale del maneggio, così decido di approfittare dell’occasione per coccolare i suoi cavalli, intanto che ero dal box della sua cavalla intenta a rifornirla di carote mi sento osservata, mi giro e all’ingresso c’era un ragazzo che stava accarezzando un cavallo nero, mi guarda e poi si gira continuando ad accarezzare il cavallo. Durante il pomeriggio faccio altri giri per il maneggio e mi ritrovo nei paddock a coccolare un altro cavallo, a qualche metro da me c’è il ragazzo di prima che mi guarda e poi scende verso la club house, a questi punti il mio pensiero è stato “Cos’ha da guardare questo? non voglio mica rubare un cavallo, sono stata invitata da un membro del maneggio e non ho cattive intenzioni, anzi, ne vorrei prendere anche io uno!”. Per il resto della giornata non rividi più quel ragazzo, ma la voglia di avere un cavallo cresceva in me, anche mio padre era particolarmente entusiasta di aggiungere un nuovo membro quadrupede alla nostra famiglia. Di lì a poco, grazie a mio cugino Gianluca e ad Elisa in maneggio arrivò Berto, il loro cavallo, anzi da quel momento il mio cavallo. E fu proprio grazie all’arrivo di Berto che conobbi i miei suoceri, anche loro intenti ad acquistare un cavallo e sempre disponibili a fare due chiacchere davanti ad una tazza di tè nella loro casetta attigua al maneggio. Siamo agli inizi di Aprile, uscita dal lavoro vado in maneggio per fare una lezione di equitazione, perché si, ho preso un cavallo senza quasi aver mai montato. Sono li che sello Berto e chi mi vedo? proprio quel ragazzo di Carnevale, devo ammettere che non lo misi a fuoco proprio subito, ma il viso non mi era nuovo, lo vedo uscire da una delle casette ed entrare in quella dei miei suoceri per far uscire i cani in giardino, non avevo minimamente collegato che potesse essere il figlio, invece pensai “Ma guarda che carino questo ragazzo che fa uscire i cani dei vicini, guarda i cani come sono felici di vederlo” non saprei dire se quello fu il momento in cui mi innamorai, sicuramente vidi un valido aiuto in allevamento. Dopo aver fatto lezione il ragazzo mi si avvicina e mi dice <Il tuo cavallo è grasso> io ribatto con un secco <Non è grasso, ha le ossa grosse> lui ride e se ne va dentro una casetta, sipario. Nei giorni seguenti io continuo a prendere lezioni e noto che questo ragazzo, dal nome sconosciuto, arrivava nel tardo pomeriggio sempre alla stessa ora, per cui decido di fermarmi dopo la lezione a vedere gli altri che si esercitavano nel campo, assieme ai due signori della casetta, per poi scoprire che il ragazzo non era il vicino, bensì loro figlio. Da quel momento iniziammo ad incontrarci in maneggio sempre più spesso, quasi come un appuntamento fisso, e come sempre da cosa nasce cosa, partecipammo a qualche cena insieme ai proprietari del maneggio e altri clienti, fino a quando mi decisi di invitarlo ad uscire. Il nostro primo appuntamento fu al cinema la sera di Pasqua, ovviamente non ricordo quale film avessi intenzione di vedere, ma sicuramente non era quello che scelse lui, ovvero Fast & Furious 8, anche perché io mi ero fermata al terzo capitolo della saga cinematografica, ma cosa non si fa per uno che ti piace?. Dopo cena guardammo sto maledetto film, e per guardammo posso ormai affermare che io subii tutte le rocambolesche avventure di Dominic Toretto, mentre Giacomo si addormentò l’ultima mezzora di film (confessato anni dopo, anche se avevo mezzo mangiato la foglia visto che nel viaggio di ritorno continuava a farmi domande e chiedere il mio parere sul finale). Dopo il film decidemmo di fare un giro a Boccadasse, seduti sugli scogli parlammo fino a notte fonda, la serata era stata molto piacevole, l’atmosfera in riva al mare era molto romantica, mancava solo un bacio per concludere in bellezza la serata. Spoiler: il bacio non arrivò. Ritornammo ognuno a casa sua, l’indomani mattina presto ci aspettava un giro a cavallo ed il pranzo di Pasquetta tutti assieme con le persone del maneggio. A pranzo lo avevo vicino, dove conobbe anche mia madre, a meno che non avesse conosciuto prima i miei genitori, ma questo lo scopriremo leggendo il nostro primo incontro visto dai suoi occhi. Fatto sta che a pranzo Giacomo mangiò come un cinghiale, non avevo mai visto mangiare così tanto una persona, non felice di quello che si era ingerito iniziò ad ingozzarsi di pecorino e uova kinder, ed io l’unico formaggio che non sopporto è il pecorino – pre spoiler – Dopo l’abbuffata ci coricammo in un prato a parlare mano nella mano, fino a quando si girò a baciarmi, peccato che aveva i baffetti intrisi di puzzo malefico di pecorino, mi arrivò una zaffata al naso e non so come resistetti all’impulso di un conato di vomito. Ovviamente potete immaginare come sia stato il nostro primo bacio, io con le labbra serrate nella speranza di non vomitargli il pranzo addosso, lui giustamente ferito nell’orgoglio e lo interpretò come un rifiuto, io ero troppo in imbarazzo per dirgli che puzzava come un cassonetto in piena estate. Rimanemmo in un silenzio imbarazzante per non so quanti minuti e poi ci alzammo. Nei giorni successivi continuammo a scriverci e vederci in maneggio, ma per farvela breve il signorino si fece attendere quasi un mese per il bacio successivo. Spero che il nostro primo incontro visto con i miei occhi vi abbia strappato una risata, adesso aspettiamo la versione di Giacomo.
Come molti di voi sapranno, io e Michela ci siamo conosciuti in un maneggio a Lerma, ma non tutti sanno che ho conosciuto prima il suo cavallo e successivamente lei, mettetevi comodi che vi racconto il nostro primo incontro visto con i miei occhi.
Buongiorno a tutti, la prima volta che ho visto Michela era insieme al suo amico Paolo in scuderia e stava accarezzando un cavallo nero, il puledro di Paolo, che era nato da da qualche mese. Ho visto questa ragazza con gli occhi azzurri ed i capelli sciolti castani, mi ricordo ancora come era vestita: con una maglietta nera e pantaloni di Jeans; ho pensato “è fine marzo, questa non ha freddo in maglietta e basta?” poi è arrivato il Gerva, ora posso chiamarlo con il suo nome, prima lo avrei chiamato “signore che viene vestito bene in maneggio” e chiede alla ragazza <chicchi non hai freddo?> e lei <si, mi sono dimenticata la felpa a casa come al mio solito> poi io sono andato in casetta che c’era freddo. Qualche settimana dopo parcheggio la macchina in maneggio, perché non avevamo ancora il passaggio privato, entro dentro il maneggio e vedo di nuovo quella ragazza con un cavallo grasso, lo stava spazzolando con il suo beauty case colore verde Acqua, c’era una signora vicino a lei (la Alda) la saluto e vado subito in casetta dei miei, non c’era nessuno quindi gli ho fatto uscire i cani Arturo e Penelope e sono andato a farmi la doccia, ma quando sono uscito la ragazza era andata via o era da qualche parte e non la vedevo, davanti al maneggio non c’era più. Il giorno dopo ovvero sabato, mi sono fatto forza e sono andato a salutarla e le ho urlato che il suo cavolo era grasso, lei mi ha risposto con la sua simpatia che aveva solo le ossa grosse; dopo qualche minuto era in campo con Valentina che le faceva lezione, la guardavo da lontano – perché potevo ancora guardare il campo seduto dal giardino – ma lei non poteva vedermi. Lei veniva tutti i giorni dal cavallo ed io tutti i giorni la salutavo e sparivo in casetta, però la stalkerizzavo su Facebook perché aveva il profilo libero. Saranno passate due settimane e tramite i ragazzi del maneggio mi ha chiesto se uscivamo, ma quella sera non potevo perché avevo già un altro impegno, così dopo 10 minuti mi viene a dire che le tiro i pacchi, allora le ho chiesto se il giorno dopo le faceva piacere andare al cinema, lei mi ha risposto di sì, allora le ho detto di sentirci più tardi su messenger per metterci d’accordo; lei voleva vedere Wolverine ma purtroppo avevano tolto il film, qualche mese prima io avevo visto il trailer di fast & furious e le ho chiesto se potevamo vedere quel film, lei mi ha detto di aver visto solo i primi tre film e le ho risposto poteva vedere anche quello perché nei film precedenti non era successo nulla di particolare; ci siamo messi d’accordo sull’orario e come un signore mi sono fatto venire a prendere in maneggio perché non sapevo dove abitava, poi ho scoperto che lei abitava proprio sotto il maneggio, per cui ho fatto una super figura di merda. Siamo andati subito a mangiare all’old wild west, avevo già fame ma mi ero trattenuto prendendo solo un panino, lei non so se me lo abbia chiesto per gentilezza <vuoi anche le mie patatine?> io ho risposto di no perché era brutto mangiare anche le sue patatine, però la Miki le ha mangiate tutte, quindi non era vero che non aveva più fame. Arrivato il momento di vedere il film ho resistito ma mi sono addormentato ultimi 30 minuti, però lei non si è accorta che mi sono addormentato, dopo siamo andati a bere due birre a Boccadasse e poi siamo andati sui scogli, era super romantico ma non l’ho baciata. Il giorno dopo era Pasquetta ed il maneggiò aveva organizzato una passeggiata a cavallo, lei si era massa a preparare il suo cavallo ed io ero già arrabbiato perché quelli del maneggio mi avevano dato un cavallo piccolo, ma quando facendo le lezioni andavo sempre con un altro cavallo; ma ritorniamo a noi, facciamo una bella passeggiata di un’ora e mezza e torniamo in maneggio all’ora di pranzo, togliamo le selle ai cavalli, io avevo già fame perché non avevo fatto colazione… Finalmente ci hanno servito la carne ed ero seduto vicino alla Miki ed al Gerva e di fronte la mamma della Miki, la Alda, e Paolo; ho mangiato l’impossibile perché mi ero trattenuto la sera prima e non avevo fatto colazione, mi sono mangiato l’inferno e soprattutto il Pecorino. Dopo il pranzo siamo andati sul pratone, allora ho pensato “ieri non l’ho baciata oggi ci provo e vediamo se le piaccio” ma è andata male perché l’ho provata a baciare ma è stato tutto un fiasco, lei non ha ricambiato il bacio, ed io che sono permaloso mi sono girato dall’altro lato e ho fatto finta di dormire, saremo stati li mezz’ora, poi siamo ritornati dove c’era la festa e mi sono mangiato altro Pecorino con la cioccolata; ritorniamo al bacio: non lo più baciata perché non sapevo se voleva un’amicizia o altro. Ci siamo rivisti e sentiti per messaggio, nel frattempo è arrivato anche a me il cavallo quindi siamo andati in passeggiata insieme. E’ successo tutto i quei mesi e non ci siamo più divisi.
Aneddoti divertenti

Vi racconto di quella volta in cui Giacomo mi regalò i fiori per San Valentino
Era il lontano 2018. Giacomo ha sempre ritenuto San Valentino una festa inutile dedita a far spendere soldi e a esaltare l’amore in maniera innaturale solo per quel giorno, ed io non posso che essere d’accordo, ma ogni tanto fa piacere una piccola coccola inaspettata. 4 giorni prima di San Valentino, Giacomo arriva a casa stanco dalla giornata di lavoro, con in mano un mazzo di fiori, io felicissima per quel gesto tanto premuroso quanto inaspettato. Momento romanticismo alla stelle, fino a quando Giacomo non sgancia la bomba <Sai amore, ti ho comprato i fiori prima perché non voglio festeggiare San Valentino> e fin li tutto bene, ma poi se ne esce con <Sono passato dal fioraio e mi aveva chiesto uno sproposito, allora intanto che facevo manutenzione ho visto che li vicino c’era un cimitero, così ti ho comprato i fiori li, dal fioraio del cimitero, sono andato a risparmiarci parecchio>
Vi racconto di quella volta che dissi a Giacomo che avevo fatto l’assicurazione sulla vita
Avevamo da poco comprato casa, quindi fine 2019 inizi 2020, oltre le varie assicurazioni sulla casa e capo famiglia, eravamo intenzionati a fare l’assicurazione sulla vita per entrambi, così se dovesse succedere qualcosa il mutuo viene saldato e alla controparte rimangono anche dei soldi. Decidiamo quindi di procedere, visto anche il lavoro di Giacomo, sicuramente più rischioso del mio. Mi sarei occupata io di sbrigare le pratiche visto che ho più tempo libero, peccato che mi fossi messa in testa, forse perché mio padre di assicurazione sulla vita paga tantissimo, che anche noi di conseguenza saremo andati a pagare tantissimo di assicurazione e che non avremmo potuto permettercelo. Per cui dissi a Giacomo che avevo fatto l’assicurazione, anche se effettivamente non mi ero fatta fare nemmeno un preventivo, come se dicendogli di averla fatta avessimo una sorta di scudo invisibile contro le disgrazie. Dopo circa sei mesi, mi decisi a chiedere un preventivo, la cifra non era astronomica come io mi ero immaginata, per cui feci partire subito l’assicurazione, peccato che c’erano da firmare dei documenti per poter procedere all’avvio, per cui dovetti trovare il coraggio di dire a Giacomo che per sei mesi eravamo stati senza assicurazione sulla vita, scontato dire che non prese nel migliore dei modi la notizia, infatti ogni tanto mi prende in giro rinfacciandomi ancora adesso la mia bugia… meno male che lui si definisce come una persona non rancorosa.